Contenuto principale

Messaggio di avviso

Questo sito usa i cookie di terze parti per migliorare i servizi e analizzare il traffico. Per maggiori informazioni visita la pagina sull'utilizzo dei cookies in questo sito. Navigando nel sito accetti l'uso dei cookie. We use cookies to ensure that we give you the best experience on our website. Read our Privacy for more information or close this message and accept terms of use.

giulio romano firma

Il Palazo dil T

“Et giunto sua M [aestà Carlo V Imperatore] al Palazo dil T se n’andò nel Camarone [Camera di Amore e Psiche ], et visto quello, sua M [aestà] restò tutta meravigliosa, et ivi stette più di mezz’hora a contemplare, ogni cosa laudando sommamente.”                                                                                                

                                                                                                                    (Luigi Gonzaga da Borgoforte, sec. XVI)

 

 

Itinerario di visita: sale monumentali

Itinerario di visita
Sale monumentali

Itinerario al Museo

Itinerario di visita
Museo

Restauri

Restauri

Valorizzazione e Innovazione

Valorizzazione
e Innovazione

Ritratto bronzeo di Arsinoe III, età Ellenistica.
Shuebte, XIX dinastia.
Cane Anubi, Nuovo Regno

La raccolta egizia, esposta permanentemente a Palazzo Te, si compone di oltre 500 pezzi raccolti da Giuseppe Acerbi, illustre mantovano, dal 1826 al 1834 Console Generale d’Austria in Egitto.
La collezione è completata da appunti di viaggio dello stesso Acerbi, da altri due reperti già presenti nell’Accademia di Scienze e Belle Lettere già dalla fine del ‘700 e dal sarcofago di Ankhekhonsu del Museo Archeologico di Bergamo, in deposito temporaneo.
L’allestimento punta, grazie anche a didascalie ragionate, adatte a differenti tipi di pubblico, a favorire la comprensione dei pezzi attraverso la rievocazione del contesto di provenienza.
Eterogenei i reperti raccolti dall’Acerbi, tra cui sono particolarmente degni di nota la grande testa bronzea della regina Arsinoe, gli amuleti raffiguranti animali e divinità, gli shuebte, statuette che fungevano da sostituo al defunto per i lavori da compiere nel regno dei morti, i vasi canopi di alabastro e una statua di gatto in bronzo, tra i più grandi e meglio proporzionati che si conoscano.
Nota a parte richiede lo straordinario sarcofago di Ankhekhonsu: il destinatario del sarcofago era un sacerdote incaricato del culto di Amon nell’antica Tebe. Il manufatto ligneo è caratteristico del Terzo Periodo Intermedio (1178-715 a.C.) e riporta sul coperchio figurazioni votive e iscrizioni con formule dedicate a varie divinità.