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Loggia dei Marmi
La ville de Mantoue, edita ad Amsterdam 1703

Il nuovo palazzo fu creato con lo scopo dichiarato di servire da dimora privata riservata agli svaghi, ai divertimenti, al riposo del principe. Iniziato nel 1506, risultava finito già nel 1508: si presentava come un edificio rettangolare lungo e stretto, di circa 50x8 metri, aperto a settentrione con una loggia affacciata su un vasto giardino. Le facciate esterne, sobrie e robuste, secondo la tradizione architettonica locale, erano interamente affrescate e coronate da un grande cornicione superiore ugualmente dipinto. All’interno, tutte le camere avevano pavimenti a mattonelle, caminetti decorati con emblemi diversi, spalliere in legno dipinte per proteggere dall’umidità delle pareti, coronate da cornicioni dorati. Le finestre erano protette da grate in ferro e da tele tirate a cera sino a divenire traslucide.

Per offrire la massima riservatezza al marchese tutti i possibili accessi al palazzo e ai suoi ricchi giardini vennero sbarrati così che tutta l’area risultava totalmente isolata e riservata al marchese. Verso la città, un accesso privato, dotato di porta chiusa a chiave, era collocato sulla strada (odierna via Acerbi) che correva da Porta Pusterla al Palazzo Ducale. Un secondo accesso, verso sud, attraverso Posta Pusterla e un ponte, dava invece un accesso esclusivo all’isola del Te dove si trova un complesso di edifici fatto costruire e decorare dal Gonzaga in quegli stessi anni (1502) interamente dedicato al riposo, agli svaghi e all’allevamento dei cavalli, grande passione di Francesco insieme a quella per falchi e cani.

L’intera isola era utilizzata per le battute di caccia, svago amatissimo del marchese.