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giulio romano firma

Il Palazo dil T

“Et giunto sua M [aestà Carlo V Imperatore] al Palazo dil T se n’andò nel Camarone [Camera di Amore e Psiche ], et visto quello, sua M [aestà] restò tutta meravigliosa, et ivi stette più di mezz’hora a contemplare, ogni cosa laudando sommamente.”                                                                                                

                                                                                                                    (Luigi Gonzaga da Borgoforte, sec. XVI)

 

 

Itinerario di visita: sale monumentali

Itinerario di visita
Sale monumentali

Itinerario al Museo

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Museo

Restauri

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Valorizzazione e Innovazione

Valorizzazione
e Innovazione

North face.
South face, detail.
North face, detail.
Destinato all'accoglienza degli ospiti e alle più importanti cerimonie, l'ambiente, eseguito probabilmente tra il 1526 e il 1528, prende il nome dai ritratti dei superbi destrieri dipinti con nobile portamento a grandezza naturale nella parte inferiore delle pareti affrescate.
Federico, come il padre e i suoi avi, li allevava nelle celebri scuderie gonzaghesche e li teneva in massimo conto, considerandoli l'omaggio più alto che si potesse fare ad un amico o ad un ospite illustre.
Due dei sei cavalli recano ancora in basso il proprio nome: Morel Favorito, il cavallo grigio della parete sud; Dario, il destriero più chiaro della parete nord.
I cavalli, che spiccano sullo sfondo di paesaggi, dominano una grandiosa architettura dipinta alle pareti, ritmata da lesene corinzie e nicchie che ospitano statue di divinità o, sopra le finestre, busti di personaggi. La parte superiore della campata è caratterizzata invece da finti bassorilievi di bronzo che raccontano le fatiche di Ercole. Il fregio che corre alla sommità delle pareti, all'angolo delle quali sono ritratte quattro aquile gonzaghesche, è popolato da puttini e puttine che si muovono tra graziosi girali variopinti e mascheroni. Il soffitto, in legno dorato su fondo blu, nei cassettoni racchiude rosoni e le imprese più ricorrenti del palazzo: quelle del Ramarro e del Monte Olimpo.

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