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giulio romano firma

Il Palazo dil T

“Et giunto sua M [aestà Carlo V Imperatore] al Palazo dil T se n’andò nel Camarone [Camera di Amore e Psiche ], et visto quello, sua M [aestà] restò tutta meravigliosa, et ivi stette più di mezz’hora a contemplare, ogni cosa laudando sommamente.”                                                                                                

                                                                                                                    (Luigi Gonzaga da Borgoforte, sec. XVI)

 

 

Itinerario di visita: sale monumentali

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Restauri

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Valorizzazione e Innovazione

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Giulio RomanoGiulio di Piero Pippi Dè Iannuzzi, detto Romano, nasce a Roma nell'ultimo decennio del Quattrocento.
La data di nascita non è certa, l'anno di morte del 1546 lo dice deceduto all'età di 47 anni facendo risalire la nascita intorno al 1499, mentre Vasari la fa cadere nel 1492.Gli studiosi sono del parere di accettare il dato documentario.

Giulio si afferma presto tra i principali collaboratori di Raffaello nelle opere di pittura; inoltre sotto la guida del maestro  "seppe benisssimo tirare in prospettiva, misurare gl'edifizii e lavorar piante", come attesta Vasari.
Il suo genio creativo si alimenta moltissimo dell'esempio del suo maestro, Raffaello, ma a differenza di altri discepoli che rimangono fedeli al suo stile, guarda anche a Michelangelo, di cui si ritrova molto nella possanza e nel dinamismo delle figure che per mano di Giulio prendono vita nei dipinti e negli stucchi di Palazzo Te.

A Mantova presso i Gonzaga, dove giunge nel 1524, diviene immediato punto di riferimento, prima come eccelso artista e abile coordinatore dei progetti gonzagheschi, poi, dal 1526 anche come Prefetto delle fabbriche. Giulio Romano è attivo su molti fronti, nel principato gonzaghesco e in altri stati.

A Mantova, oltre che nelle fabbriche gonzaghesche (Palazzo Te e Palazzo Ducale), interviene anche sulla città dove segue progetti di carattere urbanistico e vigila sull’edilizia privata.
Importante anche il contributo all’edilizia religiosa: suoi i progetti per la cattedrale di Mantova e per la basilica di San Benedetto al Polirone. Tale è il rilievo che assume presso la corte dei Gonzaga che nel 1526 viene elevato alla dignità di vicario di corte.