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giulio romano firma

Il Palazo dil T

“Et giunto sua M [aestà Carlo V Imperatore] al Palazo dil T se n’andò nel Camarone [Camera di Amore e Psiche ], et visto quello, sua M [aestà] restò tutta meravigliosa, et ivi stette più di mezz’hora a contemplare, ogni cosa laudando sommamente.”                                                                                                

                                                                                                                    (Luigi Gonzaga da Borgoforte, sec. XVI)

 

 

Itinerario di visita: sale monumentali

Itinerario di visita
Sale monumentali

Itinerario al Museo

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Museo

Restauri

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Valorizzazione e Innovazione

Valorizzazione
e Innovazione

Enzo Nenci,
Enzo Nenci,
Cesare Lazzarini,
Selvino Sabbadini,
Albano Seguri,

 

I quindici pannelli con bassorilievi di ceramica smaltata a fuoco che decorano il salone di quella che oggi è la sede del Settore Lavori Pubblici furono commissionati dal Comune di Mantova nel corso del 1963 agli artisti Albano Seguri, Enzo Nenci, Selvino Sabbadini e Cesare Lazzarini con l’intento di abbellire la nuova Scuola Elementare “Maurizio Gonzaga” di Te Brunetti, inaugurata nel novembre dello stesso anno.
La scelta degli artisti fu affidata ad una Commissione, appositamente istituita, composta dal Sindaco Luigi Grigato, dal Soprintendente di Palazzo Ducale Giovanni Paccagnini e dal Direttore dell’Ufficio Tecnico del Comune Francesco Panelli. Tra gli artisti coinvolti vi era inizialmente anche Aldo Bergonzoni che declinò l’invito a favore di Nenci.
Stabilito l’importo di 80.000 lire per ognuna delle quindici opere, nel settembre 1963 la Commissione procedeva ad assegnare ad ogni artista il numero e i soggetti dei pannelli da realizzare: sei a Nenci di cui Tre momenti di vita familiare e Tre momenti di attività creativa; tre raffiguranti Bambini che giocano al pallone ad Albano Seguri; tre che rappresentassero Pinocchio in tre momenti scolastici a Selvino Sabbadini; tre a Cesare Lazzarini raffiguranti Due ragazzi che studiano, Due ragazzi che giocano al pallone, Due ragazzi che osservano la carta geografica d’Italia.
Nel settembre del 1964 le opere, di un metro per un metro ciascuna, risultavano opportunamente intelaiate dagli artisti e ancorate alle pareti della scuola.
Nel corso degli anni Novanta del Novecento i pannelli venivano rimossi dalle pareti.
Oggi le opere, sotto la Direzione dei Musei Civici, sono state recuperate dai depositi, restaurate per mano di Augusto Morari e ricollocate nella loro sede e posizione originaria grazie alla collaborazione del Settore Lavori Pubblici.

Stefano Benetti, Direttore Musei Civici, maggio 2014