Descrizione della morfologia del rilievo
La traduzione tridimensionale di questa scena trae spunto dal bassorilievo prospettico di origine rinascimentale ove l’uso dei sottosquadri (profili staccati e diversificati nella loro aggettanza dallo sfondo) permette la percezione del susseguirsi dei piani di posa prospettici, e un’efficace lettura tattile della disposizione dei soggetti indotta dal ritmo della rappresentazione. Si propone una lettura possibilmente bimanuale e inizialmente sincronica che permetta di vedere la relazione tra Orfeo che suona la lira e Plutone e Proserpina assisi. Dovrebbe seguire poi la lettura tattile di Cerbero, della Parca e della Furia. La lettura potrebbe inizialmente muovere dal centro della composizione, spostarsi a sinistra e culminare a destra nella visualizzazione di Euridice condotta a Orfeo da Caronte.
Da un punto di vista prospettico: in primo piano troviamo Cerbero ed Euridice, in secondo piano Orfeo, Caronte, Plutone e la Parca, in terzo piano Proserpina e infine la Furia. Pur essendo noto che nella composizione pittorica non è possibile scindere nettamente un piano di posa dall’altro, tale indicazione può comunque aiutare il lettore a orientarsi spazialmente nell’esplorazione tattile. Per una interpretazione del significato si rimanda invece alla comprensione delle relazioni esistenti tra i personaggi, che costituiscono il tempo della narrazione.