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giulio romano firma

Il Palazo dil T

“Et giunto sua M [aestà Carlo V Imperatore] al Palazo dil T se n’andò nel Camarone [Camera di Amore e Psiche ], et visto quello, sua M [aestà] restò tutta meravigliosa, et ivi stette più di mezz’hora a contemplare, ogni cosa laudando sommamente.”                                                                                                

                                                                                                                    (Luigi Gonzaga da Borgoforte, sec. XVI)

 

 

Itinerario di visita: sale monumentali

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Valorizzazione e Innovazione

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GavazzeniPalazzo Te dal 15 dicembre 2014 al 1 febbraio 2015

Carlo Gavazzeni, celebre per la tecnica manuale nella realizzazione delle fotografie, presenta dal 15 dicembre al a Palazzo Te 12 opere in formato monumentale, alcune delle quali inedite.La rassegna espositiva è organizzata dal Comune di Mantova e dal Museo Civicodi Palazzo Te in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni di Roma. I "Silent dreams" di Gavazzeni sono immagini e colori che rimandano a una dimensione sonora, opere di una bellezza caratterizzata dai contorni e dalle ombre dove i soggetti passano quasi in secondo piano, perché è la loro rappresentazione a diventare opera d'arte.

Dalle "rovine e dai fasti antichi" di Roma, alle spiagge e alle terre "immacolate" della Puglia sino ai "templi buddisti" in Giappone: il comun denominatore delle sue opere è l'"atemporalità", come sottolineato da Caterina Napoleone: «una sensibilità che si affranca da passato e presente, innervandosi in una dimensione senza tempo. Sospesa, struggente, reiterata, come possono essere i sogni e le allucinazioni. Carlo Gavazzeni Ricordi ama l'ossimoro, scardina le certezze e infrange le leggi per ricomporle in un in un universo fantastico che, conciliando gli opposti, assurge ad armonia. La sua Roma non è quella del chiaro di luna. È la città che sprofonda con tutto il peso della sua storia elevandosi ad altezze vertiginose. I suoi paesaggi si dilatano in spazi claustrofobici, e l'Oriente è uno spettro di vibrazioni luminose. Bagliori di una realtà astratta che dovettero ossessionare l'estro dello stesso Giulio Romano, scampato alla più feroce distruzione della Città Eterna».

Biografia
"Carlo Gavazzeni è una specie di predatore...sa starsene in agguato per ore facendosi modellare la mente e lo sguardo da uno spazio dove il chiarore cade in modo intermittente, come una pioggia incerta se venire giù"
(Marco di Capua sull'opera di Carlo Gavazzeni)

Le origini Nato a Milano nel 1965 dove vive e lavora. Appartenente ad una famiglia da generazioni legata alla storia della musica, cresce nelle principali istituzioni musicali e all'amata Scala di Milano dove suo nonno, il Maestro Gianandrea Gavazzeni, compositore, musicologo e saggista, dirige dal 1944 al 1995 oltre 90 titoli inaugurando 9 volte la stagione. Figlio di Madina Ricordi, la cui famiglia ha fondato e gestito la più importante casa editrice musicale italiana ancora in attività: Casa Ricordi. Laureato in Giurisprudenza, Carlo decide di abbandonare la carriera d'avvocato per seguire le tracce della passione artistica, innata in famiglia. Lo stile Ancora bambino trova una Leica M4 di suo nonno e, ispirato dall'atmosfera teatrale, scatta ritratti in bianco e nero affascinato dall'immediatezza del mezzo fotografico. Comincia con una macchina fotografica, una Linhof, ad esplorare nuove possibilità espressive. Nelle sue opere è presente quel bagaglio culturale così profondamente radicato nel suo animo che gli permetterà di trasformare la propria visione della città in sfondi teatrali e scenografie interiori. Utilizzando la tecnica del doppio e triplo scatto, le sue opere a colori di grande formato catturano la luce trasformandola in materia come fossero pennellate di colore. Compie un viaggio simile al pittore russo Vasilij Vasil'evi˘c Kandinskij: "Per noi pittori il più ricco ammaestramento è quello che si trae dalla musica". Gavazzeni inoltre trova una corrispondenza profonda con la musica del compositore russo Aleksandr Nikolaevi˘c Skrjabin che poneva in relazione i colori con le note musicali, suonando addirittura su un pianoforte con i tasti opportunamente colorati di tinte diverse e proiettando su uno schermo i colori astratti della musica.

Le mostre e i riconoscimenti Sin dall'inizio della sua carriera il Presidente e Amministratore Delegato di Pirelli Spa, Marco Tronchetti Provera, crede nel suo talento appoggiando nel 2003 il suo primo progetto editoriale The Invisible Hand. Ma sarà la città di Roma - e in particolare la Galleria Valentina Moncada - ad esplorare le potenzialità del giovane artista con la mostra "Teatri d'invenzione", che nel 2007 getta le basi per l'omonima esposizione nel prestigioso spazio museale del Casino dei Principi di Villa Torlonia, in occasione della quale viene pubblicato il libro Teatri d'Invenzione (Roma, 2010). Carlo Gavazzeni Ricordi partecipa inoltre a due Biennali Internazionali: Valencia 2005, invitato da Luigi Settembrini e Venezia 2011, scelto dal Premio Nobel per la Fisica Masatoshi Koshiba, mettendo così il suo lavoro a confronto con la dinamica scena d'arte contemporanea internazionale. Nel 2007 riceve dal Sindaco di Roma nei Musei Capitolini il prestigioso "Premio Anima". Del 2012 sono le tre mostre in Russia al Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo, a Museo di Architettura di Mosca e nella sede moscovita di Sotheby's che hanno riscosso un notevole successo di pubblico e critica. L'ultima mostra in ordine di tempo è la personale del settembre 2014 al Castello Ursino di Catania: "Carlo Gavazzeni Ricordi. Visioni fuggitive", prorogata sino a gennaio 2015 per il grande numero di pubblico riscontrato.